La cittadina di Pula è situata a pochi chilometri da Cagliari ed è raggiungibile percorrendo la Strada Statale 195 che costeggia il mare per una quindicina di chilometri fino a Sarroch, dove devia verso l’entroterra per poi riavvicinarsi alla costa fino a raggiungere Pula.

Non distante dalla cittadina si trovano alcune spiagge molto conosciute, come quelle di Nora e di Su Guventeddu. La zona però di maggiore richiamo è senz'altro quella del Parco Archeologico, dove si trovano importanti tracce lasciate dai Fenici, dai Punici e dai Romani. La località di Nora è un antichissimo insediamento situato sullo sperone roccioso di Capo di Pula, vicino alla località di Sant’Efisio, in realtà istimo sabbioso largo poco più di 80 mt che separa la costa dai promontori di Coltellazzo e Punta ‘e su coloru (Punta dei Serpenti). La zona oggi è un sito archeologico di importanza rilevante, porto fiorente del Mediterraneo in epoche ormai remote e ignorato quasi del tutto, fino agli scavi del 1952. Utilizzato in epoca nuragica, poi fenicia, cartaginese e infine romana, cadde in totale declino durante le invasioni barbariche e saracene. Nora conserva, tra le sue rovine, resti di strutture murarie e del Tempio di Tanit, per quanto riguarda il periodo fenicio-punico; del periodo romano invece, conserva l'unico esempio conosciuto in Sardegna, di teatro romano, diversi complessi termali, la casa dell'atrio tetrastilo, il santuario di Esculapio e la basilica tardo-romana.

La cittadina di Pula si sviluppa successivamente all'abbandono di Nora ed è oggi centro vivace e molto attivo che conserva caratteristiche urbanistiche tipiche del basso Campidano. È conosciuta per la prelibatezza dei suoi frutti, tra cui i fichi e i deliziosi pomodori camona. La zona offre scenari spettacolari con la sua natura selvaggia e rigogliosa, le spiagge bianchissime immerse tra le dune, le calette solitarie, gli scorci spettacolari, l’acqua color cristallo, il profumo di mirto e le lagune saline caratterizzate dalle più rappresentative specie di avifauna lagunari. Alle spalle della costa, la selvaggia natura montana della foresta di Pixina Manna e le riserve naturali abitate da cervi e aquile reali.

Il centro del paese nella stagione estiva viene chiuso al traffico, diventando isola pedonale ed è un piacevole punto di ritrovo per i turisti che passeggiano per le sue stradine animate anche alla sera e ricche di localini e ristoranti, negozi di prodotti tipici, botteghe artigiane e boutique. Una visita la meritano senza dubbio anche il Museo Civico Archeologico di Pula, piccolo ma molto curato che conserva tutti i reperti rinvenuti nel parco archeologico, la Torre del Coltellazzo, costruita nel XVIII secolo a protezione della tonnara di Pula e che sorge sul promontorio che domina le rovine di Nora, la Riserva naturale di Monte Arcosu - Piscinamanna, oasi del WWF più estesa d’Italia a nord di Pula e a pochi chilometri da Cagliari, che si estende per circa 4000 ettari su un’area attraversata dal fiume Riu Guttureddu, ricoperta da una fitta foresta di lecci e sughere, con sottobosco di macchia mediterranea. Conosciuta dai naturalisti per la presenza del cervo sardo ma anche dei daini, gatti selvatici, aquile reali, astori sardi e falchi pellegrini, oltre che da specie endemiche come la farfalla Macaone sardo (dal 15 luglio al 15 settembre è possibile visitare l’Oasi soltanto con visita guidata e la prenotazione della visita è obbligatoria e prevista per un minimo di 8 partecipanti).